Windows Phone, le origini che non ti aspetti

Kazuo Hirai, president and chief executive officer of Sony Corp., speaks during a news conference in Tokyo, Japan, on Wednesday, Feb. 18, 2015. Sony forecast a surge in operating earnings by fiscal 2017 as Hirai drives the company's turnaround with games, image sensors and entertainment. Photographer: Kiyoshi Ota/Bloomberg *** Local Caption *** Kazuo Hirai
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Windows Phone, le origini che non ti aspetti

The flag is cool. I'll admit that, if nothing else.

Nel 2006, sulla scia del mercato fatto grande da Apple con l’iPod, Microsoft lancia il proprio riproduttore musicale (multimediale) denominato Zune.

Si tratta di un dispositivo in linea con il mercato di riferimento, ma perfezionabile tecnologicamente e debole come marchio per competere non solo con Cupertino, ma anche con le decine di soluzioni alternative. Infatti, il riproduttore multimediale della società di Gates non riesce a distinguersi, conquistando poco più del 2% del mercato (esclusivamente d’oltreoceano) prima di essere completamente dismesso nel 2011 dopo l’introduzione di Zune HD. Anche l’avventura nel mondo dei Market Placecomincia con il negozio online di musica Zune Marketplace, che, neanche il bisogno di evidenziarlo, segue le sorti del dispositivo stesso.

In realtà, durante quegli anni, quando Microsoft parala di Zune, non parla del device in sé (al di là dell’omonima), ma di un ecosistema che punta a fornire una nuova esperienza d’uso a 360gradi, così come descritto da J. Allard, Microsoft VP con responsabilità diretta sui prodotti consumer con Zune e Xbox 360:

“The whole idea behind Zune is much broader than the devices themselves. The conditioned thought is around a portable device being the center point of the experience, when in fact it’s not. It really is about how do we start taking Zune beyond that device.”

[“L’idea dietro Zune è molto più ampia di quella dei dispositivi stessi. L’idea che tutto ruoti intorno ad un dispositivo portatile quale elemento centrale dell’esperienza utente è assolutamente forzata. Si tratta, realmente, di come possiamo iniziare a considerare Zune al di là del dispositivo.”]

Nonostante l’insuccesso conclamato, grazie a Zune, Microsoft comincia ad avventurarsi nel settore dei mobile device, sperimentando il modo in cui l’utente (tipicamente non esperto di tecnologia) si interfaccia con essi, a partire dal design del device stesso e dalla sua user interface. Accendendo Zune HD ci si trova davanti ad una schermata minimale (text-only screen) in cui le funzionalità sono contraddistinte dal nome, in minuscolo, caratterizzato dal font Segoe: una volta selezionata la specifica opzione si ha un cambio di schermata con una sorta di zoom.

 

Microsoft Zune HD

Si tratta di un approccio completamente opposto a quello scelto da Apple (ad icone), ma comunque gradevole e funzionale. Chiaramente la scelta tra l’uno e l’altro è una questione assolutamente personale.

Sempre con il modello Zune HD, vengono sviluppati nuovi approcci alla user experience che verranno adottati a partire da Windows Phone 7, Xbox 360 e Windows 8, proiettando i sistemi della Casa di Redmond verso una rivoluzione che è in atto ancora oggi. Il font Segoe, oltre ad essere alla base della moderna UI dei sistemi di Redmond, è utilizzato persino nel logo aziendale.

La domanda a questo punto è scontata: se Zune HD era funzionalmente equivalente all’iPod, perché ha fallito così miseramente, considerando anche la potenza commerciale di Microsoft? Probabilmente sono due i fattori predominanti: il tardo arrivo sul mercato (5 anni dall’iPod per il primo Zune e quasi 10 per l’HD) che ha permesso ad Apple di dominare la scena, grazie anche ad iTunes che ha trasformato completamente il mondo della musica, e il fatto che, sostanzialmente, era equivalente all’iPod non introducendo nessun surplus.

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