«La rivoluzione mobile ha colto di sorpresa il Web»: a dichiararlo più volte Guy Pojdarny, CTO, Web Experience di Akamai. Una battuta premonitrice perché oggi le aziende, i broadcaster e gli operatori di rete mobile si trovano di fronte alla sfida di gestire con efficacia una vera e propria ondata di dispositivi mobili che accedono a siti web e applicazioni. Non più un fenomeno isolato, ma un esercito di utenti che “pretende” di fruire di contenuti online da qualsiasi luogo e device, in qualsiasi momento e sempre con la massima qualità.
Per chi questi contenuti li fornisce diventa dunque necessario offrire la migliore esperienza possibile. Pena: perdere potenziali clienti. Questi utenti, infatti, non sono semplici “web surfer” ma gli acquirenti di prodotti e servizi di domani o il target delle campagne pubblicitarie. Accontentare le loro richieste significa saper cogliere importanti opportunità di guadagno.
Per farlo, è ormai chiaro alle aziende che la risposta sia una strategia RWD o Responsive Web Design. Resta da capire come metterla in pista al meglio. Una strategia RWD completa, infatti, include molti aspetti pertanto la prima difficoltà in cui le aziende si imbattono è quella di una buona gestione. Senza farsi prendere dal panico, è importante tenere a mente che basta iniziare da un passo semplice ed efficace, l’adattamento delle immagini.
Le immagini, infatti, rappresentano per la stragrande maggioranza dei siti, un buon 40% o più del peso totale delle pagine. Quando si naviga da un computer desktop, questo può non essere un problema. Se invece si utilizza un dispositivo mobile, potrebbero invece emergere criticità dettate da:
- Uno schermo ridotto
- Un processore meno potente
- Una, probabile, connessione più lenta, che comporta un tempo maggiore per scaricare la stessa quantità di informazioni
Appare quindi chiaro che il primo approccio – e anche quello più intuitivo – sia iniziare a implementare una strategia RWD manipolando le immagini distribuite sui dispositivi mobili in modo che siano più piccole e leggere.
Altra regola, semplice ma fondamentale, è caricare JavaScript solo quando necessario. Spesso, infatti, i siti responsive includono componenti JavaScript che non vengono utilizzate sugli schermi di dimensioni ridotte, ma che vengono comunque caricate ed eseguite dal browser del dispositivo.
L’ultimo consiglio, è essere pronti a testare. Sebbene il responsive design sia un ottimo strumento per garantire la fruibilità di un sito su ogni dispositivo, è sempre meglio introdurre il test di performance per garantire la qualità. E’ un passaggio fondamentale per migliorare le prestazioni di un sito. Un punto di partenza consiste nel misurare la performance di una determinata pagina 20-30 volte al giorno, segnare il tempo di caricamento medio e individuare le variazioni rispetto ad esso, in modo da tenerne sotto controllo la performance ed evitarne il peggioramento nel tempo.